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.« Io so ciò che devo fare ma non so se ho la forza di farlo. »CODE BY Lost In Paradise MODIFIED BY Drake Girard.
Scheda • MAESTRO DEI CAVALIERI DI REN • 30 anni
Era finita. Luke Skywalker non era più. Poteva anche infestare i meandri della Forza, o della sua mente, ma non avrebbe potuto più influenzare nessuno, essere un ostacolo. Un abile guerriero, una leggenda, un maestro della Forza, ma ora i suoi poteri erano dimezzati.
Non ci credeva quasi, nello stesso giorno aveva concluso l'esistenza dei suoi due maestri, era come se avesse tirato con impeto due catene che gli legavano i polsi e le avesse spezzate. Era libero, sentiva tutta l'energia di entrambi i suoi padri putativi incanalarlo, renderlo vigoroso. E anche il suo vero padre, Han Solo, era caduto per mano sua. Il vecchio, il vetusto, il passato, era crollato, dando spazio al nuovo, alla rivoluzione.
Aveva l'affanno, aspirò profondamente l'aria secca ed esplose in un urlo liberatorio. Le truppe di terra lo affiancarono. Iniziò a marciare, poi sentì un'altra ondata nella testa, la sfida di Rey che era già partita verso la caverna. Iniziò a correre anche lui, lasciando i suoi soldati indietro.
Quando ebbe raggiunto l'hangar non c'era ormai nessuno, solo vecchi rimorchi, container, argani minerari, le truppe lo raggiunsero e un sergente gli si affiancò.
«Setacciamo le gallerie, Leader Supremo.» Ren annuì. Alla ragazza ci avrebbe pensato lui stesso.
Chiuse gli occhi per un momento e iniziò una specie di meditazione. La mano sinistra si alzò e rivolse il palmo in vari angoli della spelonca.
Kylo Ren
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CODICE « Io cerco qualcuno che mi mostri il mio posto in tutto questo. »CODE BY Lost In Paradise MODIFIED BY Drake Girard.Scheda • APPRENDISTA JEDI • 20 anni
Per la seconda volta, fu costretta a fermarsi. Il grido di Ren la scosse nel profondo, un'esplosione di ira selvaggia, incontrollabile. C'era altro: trionfo. C'era altro, un'ombra di dolore, lontanissima, schiacciata fra tutte le altre emozioni, talmente flebile da essere quasi impercettibile. Ben, intrappolato dentro Kylo, sembrava sbiadire, come aveva fatto il suo maestro. Il loro maestro, si corresse Rey, passandosi una mano sugli occhi umidi. Non aveva altra scelta, se non continuare sulla strada che aveva imboccato. Avvertire Leia, costringere Ren ad affrontarla. Proteggerla, perché ce ne sarebbe stato bisogno. Il pensiero di incrociare la spada con lui le si contorse nelle viscere: in quello stato, era più pericoloso che mai. Non ne aveva paura, ma temeva che avrebbe comunque dovuto fare uno sforzo immane per contrastarlo. Poteva batterlo, lo sentiva, ma non ne sarebbe uscita bene. Era utopistico credere che si sarebbe trattenuto davanti a lei. La madre era un altro conto.
Rey strinse le labbra, con determinazione. Si preparò a ripartire, quando una sensazione sconosciuta ma non del tutto estranea la attraversò. Ebbe l'impressione di essere scannerizzata, e avvertì Ren dietro l'ondata di energia che avvertì. La stava cercando, evidentemente. Aveva voglia di provocarlo, ma sarebbe stato inutile. Non sfuggì alla ricerca, voleva che sapesse esattamente dove stava andando. Si concentrò intensamente sul percorso che intendeva fare, e per un secondo si connesse alla sua mente, lanciandogli l'esca. Non era certa che avrebbe abboccato, ma ci provò comunque. Poi ripartì, in fretta.<
Rey. -
.« Io so ciò che devo fare ma non so se ho la forza di farlo. »CODE BY Lost In Paradise MODIFIED BY Drake Girard.Scheda • MAESTRO DEI CAVALIERI DI REN • 30 anni
I commilitoni in bianco sciamavano per i tunnel come ratti famelici; ogni tanto si poteva vedere la fiammata di un soldato inceneritore, bruciavano qualunque traccia dei Ribelli, così che se fossero tornati indietro non avrebbero avuto più alcuna risorsa. Ren ad ampie falcate non guardava più in faccia nessuno, poi sentì scricchiolare sotto lo stivale, una bestia, fatta come di cristallo, esanime. Era una specie di volpe, ne aveva vista qualcuna correre via mentre si erano approcciati alla superficie del pianeta. Questa doveva essere stata uccisa dai suoi, o magari dagli stessi soldati della Resistenza in fuga. Già, ma dove? Era sulle giuste tracce? Cercò di tastare le impronte, si concentrò ancora. Sentì come della gente richiamare verso la propria posizione, un invito a proseguire, a seguire la strada. La galleria doveva essere quella giusta; per i fuggitivi, ma non per Rey.
No, no, si stava distraendo, stava... qualcosa stava cercando di spingerlo verso sua madre, per fare ciò che la traditrice non aveva fatto. Ma era davvero una traditrice? Avevano lottato tanto per trovare un accordo e lui, aveva pensato che fosse stata sincera alla fine. Forse lei stessa l'aveva persa di vista, dopotutto era uscita fuori ed era partita poco prima di lui.
Che fallimento che era stata.
No, non l'avrebbe punita, ma voleva vederci chiaro. Cercò di calmarsi, di ritornare quello di prima della battaglia, se lo impose mentre saliva delle scalette metalliche. Si ritrovò su una balconata, dava sull'interno della miniera dismessa. Alcuni faretti illuminavano l'area, proiettando coni di luce bianca attraverso la quale si spostavano eterei spettri di polvere. Dei pilastri di roccia interrompevano la visuale su un pozzo scosceso attraverso il quale si raggiungeva una vena di cristalli rossi, scarlatti come quello incastonato nella sua spada.
Al centro di quello spiazzo naturale vide la ragazza. Chissà come, per qualche motivo, l'aveva percepita ed era giunto esattamente dove voleva lei.
Erano soli.
«Non hai ancora fatto quello che ti avevo chiesto» osservò con una smorfia di disappunto. La sua voce profonda le arrivò con un riverbero.
Kylo Ren. -
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Si era ritrovata in un'area aperta, illuminata, il rumore delle truppe del Primo Ordine che ormai sciamavano ovunque, intorno. Dall'altra parte, la fuga dei Ribelli. Rey era al centro di tutto questo, quando udì prima la presenza, poi la voce di Ren. Istintivamente, alzò lo sguardo e lo vide affacciato alla balconata che sovrastava l'ambiente. Lo guardò, gli abiti neri in netto contrasto con l'illuminazione fredda, il volto una maschera di gelida impassibilità. Lei si eresse, fermamente e sostenne il suo sguardo. Respirò profondamente:
<< Abbiamo avuto entrambi da fare. >>dichiarò. Cercò di mantenere un tono neutro, distaccato:
<< Ci sei riuscito, hai vinto. >>constatò. Non aveva intenzione di blandirlo o adaularlo, perché sarebbe stato controproducente, e lui avrebbe capito che mentiva. Con tutta probabilità, lo sapeva già, ma Rey non avvertì una minaccia immediata. Era quasi come se si stesse trattenendo. Rey cercò di scandagliare la sua mente, in modo discreto, ma non riusciva a capire le sue intenzioni. Forse c'era ancora un modo in cui poteva ancora volgere la situazione a suo favore, senza perdere tutto quello fatto fino a quel momento.
<< Hai quello che volevi. Perché quest'ultima cosa è così importante? >>chiese, prendendo tempo.
Avvertiva una presenza alle sue spalle, ma non sapeva associarla a nessuno che conoscesse. Sembrava legata alla Forza, ma in un modo che non afferrava del tutto.
Quasi sobbalzò, quando udì il mormorio di una voce familiare:
<< Rey. >>
Leia pensò, con un sussulto.
Rey. -
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Voleva scherzare forse? Benché lui si fosse trovato dall'altra parte del fronte, lei aveva avuto tempo di riunirsi ai suoi e di usare la fiducia per raggiungere l'obiettivo che gli aveva imposto il messo di Ren; al contrario aveva preferito tergiversare e forse offrire un piano di fuga ai suoi amici, facendo atterrare il Falcon in maniera strategica proprio lì dove serviva.
Ren non aveva vinto nulla, aveva solamente eliminato un problema, ma la Resistenza era sempre in fuga, per quanti pochi potessero essere. La guerra non era finita, forse come aveva detto sardonicamente Skywalker era appena cominciata. E Leia, Leia era ancora viva, l'ultimo dei legami col suo passato. Forse, iniziò a pensare, doveva farlo lui stesso, sbarazzarsene lui, come aveva fatto con Han, Snoke, Luke.
«È un percorso Rey. Tu... tu non capisci ancora?» Mise le mani sulla balaustra di ferro, stringendola; si poteva sentire il rumore della gomma sul metallo in quel silenzio spettrale.
«Per me, per te. Per la galassia! Queste persone, queste influenze, sono ancore del passato. Liberati di esse, sii nuova, abbraccia la Forza, abbraccia la Luce, l'Oscurità. Sii completa!»
Si sentiva potente a fare quel discorso, si sentì realizzato, saggio, competente. Ora, infine, era lui il maestro.
D'un tratto, il suo discorso fu interrotto da una voce calma, ferma e dolce allo stesso tempo. Chiamò lei. Kylo abbassò le mani, la luce che era tornata sul suo volto durante il suo sermone scomparve, adombrandolo. Un'unica smorfia di rabbia e disdegno contrasse i suoi lineamenti.
Kylo Ren. -
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Adesso Rey sapeva che l'aveva udita anche lui. Vide il suo volto contrarsi, dopo la sicurezza ostentata pochi secondi prima. La ragazza si voltò, certa che avrebbe trovato Leia dietro di lei, ma non la vedeva. Tornò a concentrarsi su Ren. No, su Ben Solo. Era su di lui che doveva fare leva. Non si fece impressionare dal Leader Supremo, circondato di luce.
<< Un percorso dovrebbe costruire, non distruggere. Dovrebbe portare a qualcosa, non eliminare tutta la strada fatta fino ad ora. >> Gli fece notare. La incuriosiva e la toccava il suo spronarla alla completezza. Le faceva capire che lui la leggeva, ancora, la comprendeva come nessun altro. Voleva salvarlo disperatamente. Era una pulsione così bruciante da essere quasi insopportabile.
Anche lui trovava insopportabile il loro legame, per la sua intensità? Forse per questo reagiva così. Rey non aveva idea di cosa significasse essere così connessi a qualcuno. Oltretutto, qualcuno così tormentato.
<< Io voglio essere completa. >>disse, << Ma anche il passato ci rende ciò che siamo, non puoi… tagliarlo come un peso morto. Voglio abbracciare la Forza nella sua interezza. >>
Lo guardò:
<< Voglio farlo al tuo fianco, ma senza sacrificare vite inutilmente. Vite di persone a cui tengo. >>Si mise un po' più dritta, ben piantata: << E nemmeno tu lo vuoi, Ben. >>dichiarò.
La voce di Leia tornò a risuonare, come un soffio di vento, ma questa volta, non era rivolta a lei:
<< Ben. Ascolta quello che ti sta dicendo. Percepisci la Forza. >>
Rey respirò profondamente, appesa a quelle parole come a un filo sottile. Se anche questo non fosse servito, allora, non aveva scelta.
Rey. -
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Era inutile, Rey era ancorata sempre di più a quelle convinzioni. I discorsi che avevano fatto scendendo su Crait erano stati vani, Ren perse nuovamente tutta la pazienza che aveva potuto risparmiare.
Il suo filo di pensieri trapassò la sua mente e arrivò a Rey, la sua voce, nelle loro teste, sovrastava quella di Rey in una cacofonia di parole.
“Un percorso costruisce sulle ceneri del passato. Le vecchie strade non hanno portato a nulla.” E ancora, sottolineò l'imprecisione del suo ragionamento. “Sarai completa quando ti orienterai verso te stessa, il passato riguarda solo noi, non gli altri, taglialo e abbraccia il tuo futuro. È un peso e loro sono i mezzi per arrivare a uno scopo, la Forza stessa lo decide.”
Il suo pensiero era così calmo e tradiva le emozioni in superficie. “Un sacrificio non è mai inutile ed è un tramite per la fine. Io lo vogio, tu lo vuoi.”
Il discorso si interruppe bruscamente.
«Uccidila!» Il grido squarciò il loro dialogo come un lampo che strappa il cielo plumbeo. Neanche aveva sentito le parole di sua madre.
Kylo Ren. -
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Non la stava nemmeno ascoltando. Rey dovette trattenere un grido di pura frustrazione. Estrasse la spada e la accese, mettendosi in posizione di combattimento. Se era un sacrificio che voleva tanto, l'avrebbe avuto. Che la Forza decidesse per loro, a quel punto, pensò la ragazza, esasperata, con un groppo alla gola inscindibile. Se la violenza era l'unica cosa che poteva comprendere, avrebbe usato l'arma della violenza.
<< Se sei così sicuro di sapere quello che voglio, vieni giù e persuadimi!>> lo sfidò, apertamente.
Lo fissò, con durezza, reprimendo qualsiasi debolezza potesse sentire in quell'istante:
<< Vedremo se il nostro recente passato ti ha insegnato una lezione, Ren. Io ti ho già battuto. Scopriremo se il passato è così inutile. >>Lo provocò.
Voleva istigare una reazione qualunque, anche a costo di mettersi a rischio. Forse farle del male avrebbe scatenato qualcosa. Non era affatto certa di avere un impatto così significativo su di lui. Ma se non l'aveva ancora uccisa, forse non voleva veramente farlo. Si aspettava di uscirne ferita, ma non morta. Si aspettava anche di ferirlo a sua volta, anche se non ne aveva alcun desiderio.
<< Uccidimi me, se ne hai il coraggio! >>Gridò.
Rey. -
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Era la seconda volta che accendeva la spada per minacciarlo. Rey cedeva facilmente all'odio, Kylo Ren lo stava vedendo; fosse stato un Signore Oscuro avrebbe bramato quella rabbia, avrebbe voluto che la ragazza ne attingesse pienamente, questi erano i dettami del Lato Oscuro. Ma il Cavaliere di Ren non era uno stregone della Forza, era solo un esecutore, un uomo d'istinto, che non pianificava, non tramava e, in fin dei conti, aveva proprio deciso di estirpare quei metodi retrogradi e narcisisti.
Non era qualcuno abile con la persuasione, se Rey aveva rifiutato veramente la sua alleanza, allora avrebbe pagato. Lei lo sbeffeggiò, rimandando al loro recente incontro sulla base planetaria del Primo Ordine, nella foresta, ma come ben ricordava lì era gravemente ferito e non si aspettava di trovare una tale possanza nella Forza da parte della mercante di rottami. Questa volta era preparato.
Accese la lama. L'emettitore esplose nella sua caratteristica scarica energica, un ronzio costante, potente. Il cristallo sembrava perennemente sotto stress.
«Uccidimi me, se ne hai il coraggio!»
Saltò oltre le sbarre, cadendo perfettamente con i piedi disallineati, leggermente piegato in avanti. Alzò il viso e i suoi lineamenti rimasero nell'ombra, leggermente visibili sotto le ciocche scure che li incorniciavano. Iniziò a camminare in semicerchio alla destra di Rey, mentre con una rapida rotazione di polso fece vibrare la lama nell'aria. Spostando il suo cono visivo vide sua madre dietro di lei, aveva un'espressione molto triste, sconfitta, poi svanì nel nulla, quasi fosse stato un miraggio. Era un trucco di Leia o di Rey?
«Sei proprio sicura di arrivare a questo?»
Kylo Ren.
